EUGENIO MOMBELLI
Brescia, 1950
Inizia a dipingere e disegnare molto presto. Entra
a far parte, insieme ad altri giovani artisti, pittori e scultori, della
corrente di ricerca Gruppo Novart che, dal 1972 al 1974, allestisce una
propria esposizione permanente a Rovato in Franciacorta (Bs). Nel 1995
abbandona la professione di architetto per dedicarsi interamente alla
pittura.
Quella di Eugenio Mombelli è stata definita una figurazione "oscurata".
In un contesto di superfici monocrome - scure come la notte oppure candide
come la neve - si aprono frammenti figurativi, finestre affacciate su
brandelli di una narrazione velata, su brani di un racconto interrotto.
Quasi fossero particolari di un affresco che riappaiono miracolosamente
da sotto un'antica scialbatura. Due sono i filoni sui quali Mombelli
lavora nell'ultimo periodo: quello dominato da elementi che rinviano
appunto all'affresco (completato da scritte incomprensibili, vergate
con una grafia che, nelle grazie acute, ricorda il gotico tedesco) e
quello dei paesaggi, in cui affiorano schegge di immagini, ipotesi di
sogno.
SCHEDA BIOGRAFICO-CRITICA A CURA DI BEBA MARSANO
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