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Il museo e la natura
di Jean Claude Lessuisse - Emilio Esposito Architetti;
Gaetano Arcangeli Coordinamento Generale (il gruppo di progetto)



L'edificio del Museo d'arte contemporanea che si intende realizzare a Banari, su iniziativa della Fondazione Logudoro Meilogu Onlus, vuole essere, nelle intenzioni dei progettisti, una costruzione capace di costituire un'attrazione, dal forte richiamo già nelle fattezze architettoniche senza però dimenticare che, in un luogo dove la natura ha già manifestato la sua grandezza, l'opera dell'uomo può inserirsi non imponendosi prepotentemente ma cercando rispettosamente il dialogo con essa.
Il museo occuperà un'area di circa 20.000 mq. collocata a ridosso del centro abitato di Banari, caratterizzata da due zone dalla orografia diversa: la prima adiacente le case dell'abitato dall'andamento in leggero pendio, la seconda caratterizzata da un pendio a tratti anche ripido connessa alla prima da un'oliveto che funge da cerniera tra le due parti del terreno.

L'edificio è composto da una serie di volumi collegati fra loro che richiamano l'idea di piccole colline coperte di vegetazione. Questi volumi dall'andamento sinuoso si aprono verso la vallata con ampie vetrate e con pareti rivestite di trachite di Banari scelta per le sue tonalità e perché tipica del posto. Le parti in vetro saranno montate su strutture metalliche ed il vetro sarà trattato in modo che, seppure totalmente traslucido, protegga l'interno da variazioni termiche e radiazioni. Nel suo complesso il progetto vuole creare una struttura che non sia appariscente, ma che si sveli dolcemente all'osservatore che scelga di vivere un'esperienza carica di emozioni.

Il visitatore che a piedi avrà percorso il piccolo centro cittadino, dopo aver parcheggiato l'auto o il bus in luoghi appositamente predisposti, avrà accesso al Museo da una strada secondaria rispetto alla via centrale del paese, proprio nell'intento che esso si ponga come una scoperta che avviene gradualmente. Il viaggio dello spirito comincia a piedi. Il visitatore dalla cancellata posta al bordo del lotto discende dolcemente verso il vestibolo.
Il percorso che nella solennità di gran parte delle costruzioni museali ha inizio con la salita di un ampia scala in questo caso prende l'avvio con una sensazione di immersione in "qualcosa che ci attende".
Nel vestibolo confluiscono tutti gli ospiti per disporre dei servizi di guardaroba, centro informativo, biglietteria e accesso a quello che è propriamente lo spazio del Museo.
Dal vestibolo si passa allo spazio espositivo vero e proprio ed il visitatore si trova nell'atrio: punto di partenza del viaggio nell'arte. Dall'atrio si accede alle quattro sale per esposizione poste su un livello diverso l'una dall'altra, cosicché si asseconda l'orografia del posto e si caratterizzano volumetricamente gli ambienti, tutti coperti con volte che nel loro incrociarsi determinano incastri scultorei. Le sale, mediante vetrate che non hanno il compito di illuminare le opere esposte, ma quello di incorniciare le vedute che si possono godere da quei luoghi, inviteranno a guardare sulla vallata per assaporare lo spettacolo della natura che ci ospita.
L'edificio si svilupperà su circa 2000 mq. distribuiti prevalentemente su tre o quattro ambienti espositivi di cui uno caratterizzato da notevole flessibilità talché possa essere usato come sala conferenze o sala proiezioni in modo che il Museo sia anche al servizio della comunità locale.
Sarà parte integrante del progetto il percorso esterno che, a partire dal Museo, si snoderà attraverso l'olivetto per condurre ad un ristorante-bar staccato dal complesso museale e collocato in un tratto di più forte pendenza all'interno del lotto. Tale percorso, concepito come Museo all'aperto allestito e da allestirsi con quelle opere che trovano nella natura la loro collocazione più idonea, sarà uno degli elementi caratterizzanti l'opera; mentre il ristorante sarà il punto di ritrovo per le visite guidate al museo della natura" che è così frequente in Sardegna.
In conclusione, l'idea progettuale è quella di pervenire ad una architettura innovativa sintesi tra tecnologia avanzata, impiego di materiali locali e forme ispirate dallo spirito dei luoghi.

Bozza del progetto Museo

 
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