1.
ARTE E SENSUALITA’. DALLA COLLEZIONE FLM
2
Marzo - 31 Maggio
29 Luglio - 30 Settembre
Dalla
donna voluttuosa, arcana, misteriosa, irraggiungibile,
metafora del gioco e del desiderio e insieme simbolo
dei segreti inafferrabili dell’esistenza di Salvatore
Fiume alle dolci atmosfere di intima quotidianità
di Maria Janelli, alle ambientazioni di grande inquietudine
e turbamento di Roberta Serenari e Giancarlo Marini.
Un
ricco percorso espositivo che mette in evidenza sia
l’affermazione della grazia, della bellezza intesa
come purezza nel nudo maschile e femminile, dei sentimenti
universali come l’amore e la maternità,
sia la ricerca della carnalità, delle forti emozioni,
della trasgressione.
Ciò
che la mostra tende però a prediligere su tutti
i diversi linguaggi espressivi (dalla perfezione plastica
del corpo umano tradizionalmente classico o di ispirazione
concettuale) è la ricerca di un’armonia
naturale, spontanea ed equilibrata della sensualità
intesa come purezza del corpo e dell’anima.
La
mostra in oggetto è stata rimodulata a partire
dal 29 luglio 2007 fino al 30 Settembre con una nuova
selezione di opere (Franco d’Aspro, Gianni Gianasso,
Federico d’Agostino, Giordano Garuti, Roberta
Viarengo, Tino Luciano, Marco Annaloro, Giuseppe Carta,
Giancarlo Marini, Piero Nincheri, Francesco Mariani,
Salvatore Fiume, Roberta Serenari, Claudio Cattaneo).
La
mostra si accompagna del catalogo, curato dalla Fondazione
Logudoro Meilogu, della collezione del Museo FLM pubblicato
nel dicembre 2006.
2.
IDENTITA’ E DIFFERENZE DEL ‘900
Arte internazionale nelle opere della Fondazione Ca’
La Ghironda
30 Giugno - 30 Settembre
E’
con questa importantissima mostra che è stata
inaugurata la nuova ala museale della Fondazione: un’importante
opera architettonica di fattura antica che guarda all’impronta
urbanistica sei-settecentesca del paese ma che non disdegna
interventi di ricerca futuristica. Il nuovo spazio museale
sorge nella vallata adiacente l’attuale sede della
Fondazione e da l’ingresso al parco museale dell’intero
complesso FLM, che si inserisce più ampliamente
nell’incantevole paesaggio dell’intatta
valle S’Adde Manna.
Inaugurato
ufficialmente nel 2003, il Museo d’Arte Contemporanea
FLM è la naturale conseguenza del gran lavoro
operato negli anni dalla Fondazione Logudoro Meilogu,
ente culturale riconosciuto a livello nazionale (ne
sono alcuni esempi le mostre promosse quali Dodici Miliardi
per il 2030 di Enrico Baj, Macchie Mediterranee: l’arte
di Emanuele Luzzati tra originale e serigrafia, Pittura
e scultura dal 1930 ai giorni nostri, Da Fattori a Modigliani.
La scuola dei Macchiaioli. Dalla Collezione Pepi e Salvatore
Fiume:: opere dal 1940 al 1997).
Promossa
dalla Fondazione Logudoro Meilogu, la mostra “Identità
e Differenze del ‘900” ha proposto una selezionata
scelta di oltre 115 opere provenienti dall’ampia
collezione d’Arte contemporanea della Fondazione
di Ca’ La Ghironda (Zola Predosa, Bologna) attraverso
un percorso espositivo che ripercorre gli aspetti più
significativi della ricerca artistica internazionale
del ‘900. Sono stati documentati i movimenti estetici
che costituiscono l’asse portante dell’arte
dell’ultimo secolo ma anche le esperienze di autori
che sono stati al di fuori delle tendenze d’avanguardia,
mantenendo un legame con la tradizione. In tal senso
il progetto della rassegna esprime le differenti identità
creative che accompagnano la trasformazione dell’opera
d’arte nell’epoca della sua massima sperimentazione,
attraverso un articolato confronto di linguaggi. Dalle
radici del Futurismo e dell’Astrattismo (Balla,
Depero, Leger, Malevich, Mondrian, Klee, Magnelli, Mansurov)
si passa alle fonti del Surrealismo e del fantastico
(De Chirico, Magritte, Chagall, Mirò, Sutherland,
Matta, Corneille), dai meandri della materia (Alechinsky,
Appel, Jorn, Lindström, Riopelle) si giunge fino
alla sua negazione attraverso la presenza della superficie
pura (Manzoni, Castellani, Bonalumi, Dadamaino). Sul
versante della tradizione sono proposte opere legate
al paesaggio, al ritratto e alla natura morta ( Morandi,
De Pisis, Campigli, Rosai, Sironi, Guidi, Mafai, Tozzi)
ma anche esperienze del tutto autonome (Picasso, Grosz,
Grundig, Giacometti, Bacon) che costituiscono esempi
di forte invenzione figurale. Consistente è la
presenza dei precursori dell’astrattismo italiano
(Licini, Veronesi, Reggiani, Radice) fino alle ricerche
delle successive generazioni (Afro, Capogrossi, Dorazio,
Nigro, Perilli, Turcato, Romiti, Sanfilippo, Accardi)
con particolare attenzione ai grandi maestri (Burri,
Tapies, Fontana, Hartung, Vedova, De Kooning, Mathieu,
Scarpitta, Novelli, Scialoja). Durante il labirintico
percorso della mostra il pubblico incontra, oltre al
mito della Pop Art (Warhol) una serie di esperienze
legate al recupero dell’immagine (Adami, Baj,
Gnoli, Del Pezzo, Dangelo) e altri personaggi che hanno
segnato in modo originale la cultura del secondo novecento
(Rotella, Christo, Tilson). Parallelamente al percorso
della pittura si avvertono anche molteplici allusioni
alla fisicità dei materiali (Uncini, Kantor,
Nagasawa, Mainolfi) a cui si aggiungono alcune esperienze
dell’Arte Povera (Kounellis, Pistoletto, Merz,
Zorio, Boetti, De Dominicis) per chiudere – infine
– con uno sguardo ai pittori delle successive
generazioni (De Maria, Paladino, Basquiat). Per l’occasione
la Fondazione Logudoro Meilogu ha pubblicato il catalogo
con la riproduzione fotografica delle opere in mostra,
un saggio introduttivo di Claudio Cerritelli, critico
e storico dell’Arte docente a Brera, un contributo
dello storico e scrittore Manlio Brigaglia e schede
biografiche sugli artisti.
3.
LE TRE G. LINGUAGGI ARTISTICI A CONFRONTO
PITTURA, SCULTURA INSTALLAZIONE
29 Luglio - 30 Settembre
L’arte
secondo natura intesa come figura, come madre, come
donna, come madre terra in un evolversi di sentimenti
vissuti dai protagonisti delle opere delle tre G: Genesio
Pistidda, Gianni Polinas e Giovanni Sanna.
Differenti
linguaggi artistici che accompagnano il confronto dell’opera
d’arte così come è intesa dai tre
giovani artisti sardi proposti dalla Fondazione, che
da Sassari, Porto Torres e Olbia approdano a Banari,
ma che già ben si conoscono in tutta l’isola
ma non solo.
Le
opere di Genesio Pistidda (Sassari, 1974) si distinguono
sempre per originalità nell’approccio tematico,
per pulizia e coerenza concettuale. Scultura, pittura,
design, installazioni, percorsi differenti che ritrovano
nel suo inconscio, l’elemento unificante. Gianni
Polinas (Bonnanaro, 1969) vive e lavora a Olbia. Allievo
del Maestro Lorenzo Salice, monaco Benedettino già
allievo di Morandi, Gianni Polinas parte dalla pittura
figurativa per abbracciare, durante la sua ricerca,
l’arte astratta, la fotografia, l’installazione,
un percorso costruito intorno alla necessità
di comunicare con la propria creatività, segnato
da uno stile personale, la cui impronta, distingue tutta
la sua produzione artistica.
Giovanni
Sanna (Sassari, 1977) si diploma all’Accademia
di Belle Arti di Sassari (tesi di laurea sull’opera
di Mario Sironi), vive e lavora a Porto Torres dove
opera attivamente nell’associazione culturale
Terra d’Ombra. L’artista guarda alla figurazione,
affollando le sue tele di figure, siano esse donne e
angeli, di impostazione cinquecentesca: poesia e magia
di colore, giocato sul contrasto tra luce e ombra, e
una grande forza gestuale contraddistinguono la sua
pittura.
4.
LA SCULTURA ITALIANA NELLA COLLEZIONE FLM
Da Francesco Messina a Arnaldo Pomodoro.
Da Gavino Tilocca a Aligi Sassu.
3 Novembre - 31 Dicembre
Da
alcuni anni il Museo d’Arte Contemporanea FLM
può far mostra di una importante collezione di
scultura, testimonianza della grande ricerca e volontà
degli artisti di sperimentare sempre di più nuovi
mezzi formali ed espressivi.
Il
progetto della mostra ha cercato di approfondire il
dibattito critico sulla scultura e il suo rapporto tra
architettura e decorazione, offrendo un quadro generale
della produzione plastica degli artisti presenti in
collezione. In particolare il percorso espositivo ha
ripercorso la vita artistica, attraverso le loro opere,
delle figure principali ed importanti della collezione:
Francesco Messina, Arnaldo Pomodoro, Aligi Sassu e Gavino
Tilocca.
Partendo
dall’opera (Testa di Fanciullo, bronzo) del Maestro
Gavino Tilocca – uno dei maggiori scultori sardi
del Novecento – si coglie la grande lezione dei
classici che incontra quella di Rodin, Rosso, Marini,
Manzù. Dai moderni apprende a movimentare e frantumare
il modellato in un gioco, dinamico e drammatico, di
luci e di ombre. Questa scultura scaturisce, così,
dal dualismo tra passato e presente, tra arte e natura,
tra stilizzazione formale e introspezione psicologica,
tra rigore costruttivo e impeto espressivo.
Di
fronte ai cavallini bronzei di Aligi Sassu –-
considerato uno dei più grandi artisti sardi
del Novecento – si coglie la scultura libera,
impetuosa, senza condizionamenti ornamentali in un perfetto
equilibrio fra espressività della materia e realtà
segnica che dà movimento e volume.
Incontrando
l’opera di Francesco Messina (Ballerina, bronzo),
uno dei nomi eccellenti nella storia dell'arte del XX
secolo, si colgono particolari emozioni. Il Maestro
infatti porta in scultura una personalissima sintesi
di classicismo e naturalismo, di idealizzazione delle
forme e di opulenza muscolare, di grazia sognante e
di energia vitalistica. La sua impronta vigorosa si
connota di una vena di arcaismo, capace - soprattutto
nelle figure femminili - di ammantarsi di una dolcezza
tutta rinascimentale.
Infine
l’opera di Arnaldo Pomodoro ci porta ad un universo
concettuale di forme geometriche semplici – dischi,
sfere, colonne, spesso a dimensione monumentale come
l’opera in Museo “Rive dei Mari”.
Le sue sono forme dalle superfici perfettamente levigate,
specchianti, interrotte però da scheggiature,
squarci e rotture in una trasposizione metaforica dell'inconciliabilità
tra il sogno umano di perfezione e una realtà
quotidiana di imperfezione, frattura, imprevisto, dolore.
A
completare il percorso importanti scultori italiani
quali Salvatore Fiume, Luciano Minguzzi, Antonio Ligabue,
Emilio Greco, e ancora Giancarlo Marini, Silvano Anania,
Claudio Nicoli, Roberto Ceccherini, Augusti Conti, Luigi
Gatti, Marco Cornini, Alexander Kossuth, Ugo Riva, Giorgio
Galletti, Piero Strada, Sergio Benvenuti, Domenico Esposito,
Valdieri Pestelli, Alba Gonzales, Claudio Pulli, Franco
d’Aspro, Vittorio Tessaro, David Styler, Gianni
Sedda.
La
mostra è stata accompagnata dalla consultazione
del catalogo, curato dalla Fondazione Logudoro Meilogu,
della collezione del Museo FLM pubblicato nel dicembre
2006.
5.
INCONTRO CON LO SCRITTORE GAVINO LEDDA
20 Settembre
Lettura
delle sue opere – la riscrizione di “Padre
Padrone” in sardo/gainico - dibattito culturale
con gli intervenuti.
6.
INCONTRO CON LO SCRITTORE GIAMPAOLO CASSITTA
Lettura del libro "Il giorno di Moro".
Accompagnamento musicale del laboratorio Humaniora
31 Agosto
Un
romanzo che ripercorre un periodo oscuro del nostro
paese: quello delle Brigate Rosse, del sequestro e dell'omicidio
di Moro. Ma è, soprattutto, un pretesto per riparlare
di quegli anni con un assassino da ricercare e una stella
a cinque punte da disegnare. Con una grande ed inquietante
domanda: perchè le brigate rosse abbandonano
il corpo di Moro nel bagagliaio di una Renault R 4 rossa,
posta emblematicamente a metà strada tra
Piazza
del Gesù e via delle Botteghe Oscure.
7.
INCONTRO CON LO SCRITTORE SANDRO ROGGIO
GIACOMO MAMELI PRESENTA IL LIBRO DI SANDRO ROGGIO
"C’E’
DI MEZZO IL MARE"
Letture di Sante Maurizi. Musiche di Salvatore Delogu.
4 Settembre
Il
libro racconta dei modi di trasformazione dei paesaggi
litoranei sardi in relazione alle vicende politiche
e culturali dell'ultimo mezzo secolo e raffronta atti
e responsabilità delle comunità locali
e dei soggetti istituzionali.
8.
INCONTRO CON LO SCRITTORE GIANCARLO DE CATALDO
INTERVISTA-PRESENTAZIONE
DI SOTERA FORNARO ALL’AUTORE DI “NELLA MANI
GIUSTE”.
Musiche di Salvatore Delogu.
6 Settembre
Dopo
il successo ottenuto con “Romanzo criminale”,
il magistrato e scrittore Giancarlo De Cataldo torna
con “Nelle mani giuste”, edito da Einaudi,
dove racconta la storia di un momento epocale per la
recente storia italiana, il biennio 92-93, quello della
morte dei giudici Falcone e Borsellino, dell’avvento
di Mani pulite che getta scompiglio nel marcio della
politica italiana, determinando la fine della Prima
Repubblica e la messa in crisi dei delicati equilibri
tra Stato e mafia, a cui si aggiungono le stragi, sempre
di stampo mafioso, della primavera-estate del ‘93,
a Roma, Firenze e Milano. E' un romanzo-affresco che
getta una luce nera sull'epoca in cui siamo tuttora
immersi. L'epoca segnata dalle stragi di mafia.
9.
ALLA SCOPERTA DI BANARI
Itinerario
naturalistico-archeologico dalla valle di S’Adde
Manna alla chiesa della Madonna di Cea.
16 Settembre
Organizzazione
di una passeggiata con guida illustrativa dei territori
percorsi e delle bellezze visitate, con partenza e arrivo
al Museo d’Arte Contemporanea FLM. Nella serata
è stato presentato ufficialmente a tutti i partecipanti
la guida “Alla scoperta del Meilogu”, promossa
e pubblicata dalla Fondazione nel dicembre 2006.
10.
ALFRED SCHNITTKE. REQUIEM
Dalle musiche di scena per il Don Carlos di Friedrich
von Schiller
3 dicembre
E’
la prima volta che il Requiem del compositore russo
Alfred Schnittke viene eseguita in Italia, e a farlo
è l’importante Associazione Polifonica
Santa Cecilia di Sassari diretta magistralmente da Gabriele
Verdinelli. Ensemble strumentale del Conservatorio di
Luigi Canepa di Sassari. L’esecuzione è
stata accompagnata dalla lettura di alcuni pagine del
testo teatrale Don Carlos, che ha ispirato il compositore
russo.
Il
concerto è stato eseguito anche per ricordare
i sessantanni di attività della Polifonica Santa
Cecilia e del suo fondatore Don Gino Porcheddu.