14 Dicembre 2002
Itinerario naturalistico attraverso il Mejlogu
Domani interesserà i territori di Cossoine,
Giave e Bonorva
COSSOINE. La Fondazione Logudoro-Mejlogu, in collaborazione
con i Comuni di Banari, Siligo, Bessude, Thiesi,
Borutta, Cossoine, e CSV Sardegna Solidale, organizza,
per domani alle ore 9, il 3° Itinerario naturalistico-archeologico
del Logudoro-Meilogu attraverso i territori di Cossoine,
Giave e Bonorva.
La gara è accessibile a tutti. Punto di incontro:
ore 9 nella piazza Rossa di Cossoine.
Dopo la partenza si arriva alla voragine di Su Mammuscone;
da qui si percorre una valletta boscosa fino al
rio Alchènnero dove si potranno visitare
alcune domus de janas.
Dopo circa mezz'ora si arriva a Tres Nuraghes, da
cui, una volta attraversato il passaggio a livello,
si giunge a Bonorva.
Dopo 45 minuti si arriva a Rebeccu, dove si potrà
visitare il pozzo sacro di Su Lumarzu.
Volendo, a cinque minuti di macchina, si arriva
a Sant'Andria Priu (necropoli nuragica), che si
potrà visitare pagando un biglietto d'ingresso
(3 a persona, 2,50 ridotto per comitiva).
12 Novembre 2002
In mostra
a Santa Croce le 18 opere di 18 incisori
Hanno lavorato
per tré giorni nelle strade di Borutta
BORUTTA. Sono stati tré giorni interessanti
(7,8 e 9 novembre) dedicati allo studio sull'incisione
(acquaforte e punta secca a tema sacro).
Vi hanno partecipato 18 giovani artisti guidati
dai maestri incisori Tomaso Medicina e Sergio Miali.
Lo stage, intitolato «D segno mistico»,
tenutosi nei locali dell'ex scuola elementare evoluto
dall'assessorato alla cultura diBorutta, si è
avvalso della collaborazione dell'Associazione culturale
"Terra d'ombra". Con le opere realizzate
è stata allestita una mostra, inaugurata
sabato nella chiesetta di Santa Croce.
«La finalità di tutto questo lavoro—
spiega l'assessore alla cultura. Elena Sai —
è di far conoscere questa tecnica dell'incisione
che va sempre più in disuso. Vi hanno preso
parte una ventina di allievi provenienti dall'associazione
Terra ombra, fondata dal docente dell'Accademia
Sergio Miali. m questa rassegna sono esposte almeno
3 opere per ogni artista, realizzate durante lo
stage».
La Fondazione Logudoro Mejlogulia collaborato all'organizzazione
e il pittore Giuseppe Carta ha curato la direzione
artistica.
La mostra rimarrà aperta fino a domenica
17 novembre e potrà essere visitata dalle
16 alle 20, nei giorni feriali. Domenica dalle 10
alle 13 e dalle 16 alle 20.(s. c.)
03 Ottobre 2002
La lunga camminata nei boschi del Logudoro (2°Iinerario)
THIESI. Domenica 22 settembre ha avuto luogo la
seconda tappa degli "Itinerari naturalistici-archeologici
del Logudoro-Mejlogu", con un'escursione a
piedi della durata di circa cinque ore. L'organizzazione
della giornata è stata curata dalla Fondazione
Logudoro Meilogu di Banari, dal gruppo speleologico
Tag di Thiesi e dal Coordinamento Femminile di Bonorva.
Come in occasione della predente tappa, svoltasi
nella primavera scorsa, anche in questo tracciato
i partecipanti (circa una cinquantina provenienti
in prevalenza dal sassarese, tra cui anche persone
che mai prima d'ora si erano avvicinate a questo
genere d'iniziative) hanno potuto ammirare lungo
il percorso, oltre ai resti archeologici (nuraghi
e domus de janas) anche dei paesaggi e dei sentieri
di sicuro interesse naturalistico. Il punto di ritrovo
degli escursionisti è stato la piazza del
palazzo comunale di Thiesi, dove, prima della partenza,
si è potuto visitare il vecchio carcere mandamentale
del paese, la cui storia e le cui funzioni passate
sono state puntualmente illustrate ai visitatori
incuriositi da Salvatore Ferrandu, insegnante nella
locale scuola media, oltre che ex sindaco del paese
ed esperto in materia. Subito dopo ha avuto inizio
l'escursione vera e propria, dettagliatamente descritta
nelle guide fornite ai presenti, con un trasferimento
in auto lungo la strada Thiesi-Romana fino alla
necropoli ipogeica dipinta di Mandra Antine. Dopo
un'accurata visita del sito, che necessiterebbe
forse di maggiori attenzioni da parte delle autorità
competenti, gli escursionisti hanno proseguito lungo
il sentiero per raggiungere, dopo circa un'ora,
il Monte Majore. Qui i componenti del Tag hanno
dapprima presentato le principali caratteristiche
del terreno e delle rocce circostanti (in particolare
è stato evidenziato il tipico fenomeno carsico),
successivamente hanno guidato il resto dei "trekkers"
all'interno dell'ingresso della misteriosa e suggestiva
grotta di Monte Majore. Dopo una sosta per il pranzo
il percorso è proseguito in direziono della
strada di Sas Baddes, da cui costeggiando il Monte
Pizzinnu, si sono potuti ammirare i resti dell'omonimo
nuraghe. Da qui i nostri, abbandonato lo sterrato,
hanno fiancheggiato la base del Monte Mitti, raggiungendo
prima i resti del nuraghe Fenestras, poi quelli
del nuraghe Majore, entrambi splendidi esempi di
architettura nuragica. Quindi i partecipanti, accompagnati
nel dopo pranzo anche dal sole, che ha via via dissipato
le nubi minacciose del mattino, sono giunti nuovamente
in prossimità della strada Thiesi-Romana,
da dove era iniziata l'escursione, mostrando gradimento
per una giornata diversa dal solito, almeno per
alcuni, e dandosi appuntamento per la prossima tappa
di questa originale riscoperta del territorio del
Mejlogu, prevista nel mese di novembre. Un altro
modo, davvero, per scoprire le bellezze dell'interno
della Sardegna e, perché no, allungare la
stagione. (Antonio Carboni)
ARTE
Agosto 2002
Le favole simboliche di Meloniski
Pesci magici,
liocorni, fate morgane, omini stilizzati bordo di
arche sacre, in viaggio tra le forme e i colori
cangianti di una città immaginaria.
Sono i protagonisti della pittura simbolica e giocosa
di Meloniski, artista autodidatta nato a Villacidro
(Cagliari), 59 anni fa.
Grattacieli lucenti, scale improbabili e campi verdissimi
ne sono l'architettura, il paesaggio.
Dal 3 agosto al 1 settembre, 25 opere dell'ultimo
decennio di Meloniski vengono esposte alla Fondazione
Logudoro Meilogu.
(via Marongiu 30, Banari - Sassari, tel. e fax 079-826270,
fondazionelogudoro@tiscali.it, www.fondazionelogudoro.com).
ARTE Luglio 2002
Giovani artisti sardi alla ribalta.
Un trionfo della figurazione
BANARI. Sono
cinquanta.
I loro nomi dicono poco o nulla la grande circuito
dell'arte, però dicono molto all'Accademia
di Belle Arti di Sassari, dalla quale sono usciti
tutti i protagonisti della prima mostra itinerante
di pittura dedicata ai giovani artisti sardi (dal
20 al 28 luglio alla Fondazione Logudoro Meilogu,via
Marongiu, 30; tel. 079.826270).
Inaugurata nel mese di marzo a Bessude, ha portato
in giro per tutta la Sardegna le 60 opere a tema
e tecnica liberi, specchio delle diversissime inclinazioni
dei loro autori.
Che spaziano dalla figurazione - che accomuna le
scelte della maggior parte di questi giovani, da
Daniele Sistu a Carla Righi, a Roberta Meloni -
all'astrazione, per arrivare fino al concettuale
(Bandiera del movimento gallerismo, opera a più
mani di Atzeni, Diana, Dessanti, Lobino).
Molto varie le tecniche, ma pure i supporti utilizzati:
non solo tavole e tele, anche cartone telato, metallo,
pvc.
Alla mostra è legato un concorso che premierà
i tre artisti ritenuti migliori da una giuria nazionale.
19 Maggio 2002
Domenica
scorsa il primo itinerario nel verde
Alla scoperta della natura
e dell'archeologia del Meilogu
BANARI. Nonostante le avverse condizioni meteorologiche,
domenica scorsa circa 70 persone hanno inaugurato
la serie di quattro tappe degli «Itinerari
naturalistici-archeologici del Logudoro-Meilogu»
con un'escursione a piedi della durata di sei ore.
Il gruppo speleologico Tag di Thiesi, il coordinamento
femminile di Bonorva, e la fondazione Logudoro-Meilogu
di Banari si sono fatti promotori di questa interessante
iniziativa, finalizzata a riscoprire antichi sentieri
collinari e campestri.
Un tempo nemmeno troppo lontano, quando le attività
quotidiane e il lavoro dell'uomo erano regolati
dai ritmi della natura, questi erano percorsi da
contadini, allevatori, carbonai e taglialegna.
Le zone attraversate hanno un indubbio fascino paesaggistico
e si trovano tutte a non più di 35-40 chilometri
da Sassari.
L'adesione non prevedeva alcuna quota d'iscrizione
e a tutti i partecipanti (tra cui diversi neofiti
dell'escursionismo) è stata regalata la cartina
indicante le località attraversate.
Si è partiti, per la passeggiata, dalla periferia
di Banari, nei pressi di una fontana in pietra trachitica;
in salita si è attraversata la zona del rimboschimento
forestale «Pala 'e idda» e di seguito
l'altopiano «Sa Silvia» su una sterrata
ben battuta, percorribile persino in mountain bike
o a cavallo.
Tutt' intorno si è notata la presenza di
piccoli edifici pastorali, costruiti in pietra grezza
(detta «pinnettas» o «turricole»
nel dialetto locale).
In discesa si è giunti al paese di Bessude,
dove a poca distanza dall' abitato è visitabile
il bel nuraghe di San Teodoro.
Alla periferia del paese una ripidissima salita
ha condotto i «Trekkers» al punto di
maggiore altitudine dell'intero percorso i 730 metri
del monte Pelao.
Abbandonando di poco l'itinerario si possono visitare
i resti archeologici della fonte nuragica di Sant’
Antonio, territorio comunale di Siligo.
Dopo aver proseguito a lungo sull'altopiano si è
scesi progressivamente verso il paese di Borutta
e da qui, su un sentiero in mezzo al bosco che lambisce
la grotta di Ulari, si è giunti al termine
di questa prima tappa nella piazza antistante la
bellissima abbazia di San Pietro di Sorres.
17 Agosto 2001
La Fantasia
grafica di Luzzati
BANARI, inaugurazione della mostra nella Fondazione
BANARI. Sarà
inaugurata domani alle 18:30, nella sede della "Fondazione
Logudoro - Meilogu", in via Marongiu, 30, la
mostra "Macchie mediterranee, l'arte di Emanuele
Luzzati tra originale e serigrafia".
La serata sarà allietata dalle musiche della
promettente violinista quindicenne cagliaritana
Anna Tifu, che terrà un concerto con il chitarrista
Luigi Puddu.
L'ottantenne artista Emanuele Luzzati non ha bisogno
di presentazioni.
Scenografo, costumista, illustratore, autore cinematografico
e ceramista, decoratore, grande narratore per immagini,
da molti anni gode di eccellente fama internazionale
ed è una figura d'artista, grazie all'intelligenza
acuta e alla voglia di vivere, oggi meglio rappresenta
nel mondo l'arte italiana più colorata e
fantasiosa.
La Fondazione Logudoro Meilogu, animata nel sassarese
dal pittore Giuseppe Carta, ha voluto avere così
Luzzati tra i primissimi ospiti per sottolineare
la vitale qualità mediterranea di una cultura
visiva che dal mare si irradia in direzione di tutti
i punti cardinali.
Fino al 14 ottobre (da martedì e venerdì
dalle 1:00 alle 20:00; sabato dalle10:00 alle13:00
e dalle 17:00 alle 20:00; chiuso il lunedì,
tel: 079.82.62.70, ingresso libero) sarà
possibile ammirare per la prima volta, nei freschi
e suggestivi locali della Fondazione i segreti delle
più acrobatiche riproduzioni serigrafiche,
messe a diretto confronto con le opere originali.
Il catalogo "Macchie mediterranee", edito
dalla Fondazione Logudoro Meilogu (60 pagine in
formato 23x23), comprende un articolato testo di
presentazione del critico Ferruccio Gironimi, curatore
della mostra, e una cinquantina di splendide riproduzioni
a colori. (s.c.)
27 Ottobre 2001
Riscoperto
dalla Fondazione Meilogu di Banari
Il teatrino di Enrico Baj sul biglietto della lotteria
BANARI. Quando
si dice il caso o la fortuna.
Enrico Baj è un grande artista italiano che
quest'anno è stato scelto dalla Fondazione
Logudoro Meilogu di Banari per la mostra inaugurale,
dal 23 giugno al 12 agosto, dal titolo accattivante:
«Dodici miliardi per il 2030».
Si tratta della cifra relativa alla crescita della
popolazione mondiale che continuerà ad aumentare
e che il pittore aveva scelto nel 1990 per documentare
alla sua maniera questo futuro incremento demografico.
L'opera dormiva da 11 anni nelle cantine di Giorgio
Marconi, il mercante di Baj a Milano:per la sua
attualità e bellezza pittorica(si tratta
di 30 pannelli separati, ognuno firmato dall'artista
sul retro e concepito come opera a sé stante,
con un «Teatrino» finale di grande suggestione
figurativa) era stato individuato dalla Fondazione
banarese per una mostra che desse lustro alla Fondazione
stessa e facesse rinascere un'opera di alta qualità
dimenticata da tempo.
La rassegna stampa prima della mostra era stata
imponente (oltre 30 segnalazioni su tutti i più
importanti quotidiani e riviste italiane, spesso
con foto a colori dell'opera, dal «Corriere
della Sera» ad «Arte», da «Qui
touring» a«Sette») poi era uscito
il catalogo di grande formato a cura della Fondazione
con una riproduzione completa dell'opera di Baj,
in primo piano il "Teatrino"con le sue
sette figure umane, due pupazzi e un cavallo.
Tutto finito, pari pari, sui biglietti della lotteria
Italia 2001 a cura dell'Amministrazione dei monopoli
di Stato, primo premio 5 milioni di euro, con un
particolare in più: la firma di Baj in alto
a destra.
Le coincidenze sono strane: opera dormiente per
oltre 11 anni e catalogo della Fondazione con grande
foto in primo piano del «teatrino» riprodotto
sul biglietto della Lotteria.
Qualche funzionario del monopolio di Stato è
venuto a Banari o ha visto il catalogo? Non si sa.
Certo è che il dipinto è finito sul
biglietto e tutti sono contenti: Baj, il suo mercante
Marconi, il futuro vincitore dei 5 milioni di euro
(come tutti ormai sanno sono solo appena meno di
dieci miliardi delle vecchie lire).
E forse chi sarà baciato dalla fortuna avrà
magari comprato a biglietto vincente attratto dalla
cifra in palio e forse anche dalla bellezza del
dipinto riprodotto.
Un grazie comunque dovrebbe andare alla Fondazione
Logudoro Meilogu che per prima ha riproposto a milioni
e milioni di italiani, dopo 11 anni di oblio, un
dipinto di grande bellezza e attualità.
Dipinto che, comunque vada, sarà certamente
baciato dalla fortuna
25 Ottobre 2001
MACCHIE MEDITERRANEE
ALLA FRUMENTARA
Agenzia.Unioneditoriale.it
SASSARI. Dopo il successo di visitatori registrato
a Banari, le "Macchie Mediterranee" arrivano
a Sassari.
Verrà inaugurata il prossimo 3 novembre alle
19 nel Palazzo della Frumentaria, in via delle Muraglie,
la mostra dello scenografo, costumista, illustratore,
autore cinematografico, ceramista, decoratore e
grande narratore Emanuele Luzzati.
L'esposizione dell'artista ottantenne, organizzata
dall'assessorato alla Cultura del comune e dalla
Fondazione Logudoro Meilogu vuole testimoniare le
qualità mediterranee di una cultura attraverso
un particolare aspetto della tentacolare e sterminata
attività figurativa del maestro genovese:
le produzioni serigrafìche.
Dal 3 al 30 novembre sarà possibile ammirare
nello spazio espositivo della Frumentaria, le opere
realizzate in un quarto di secolo, scoprire le più
raffinate serigrafie e le evoluzioni di una tecnica
di riproduzione grafica dalle grandi potenzialità
espressive.
La Fondazione Logudoro Meilogu ha inoltre pubblicato
(si potrà acquistare nella sede della mostra)
il catalogo di "Macchie Mediterranee",
con commento e presentazione alle opere a cura del
critico d'arte Ferruccio Giromini.
La mostra si potrà visitare tutti i giorni
escluso il lunedì dalle 9 alle 13 e dalle
17 alle 20. L'ingresso è libero, (an.r ca)
15 Luglio 2001
ENRICO BAJ IN
MOSTRA
A BANARI, SASSARI, LE TELE DI "12 MILIARDI
PER IL 2030"
Vi è da rimanere sorpresi nel leggere il
nome di Enrico Baj e della sua opera "12 miliardi
per il 2030" su una locandina che annuncia
l'allestimento della relativa mostra in un paesino
della Sardegna del nord, del Logudoro nel Sassarese.
Non passa inosservato perché quello di Baj
è nome da sempre al centro di vivaci dibattiti
sull'ecologia dell'arte e qui ecologia vuol dire
in termini diffusi soprattutto localismo, vernacolarismo,
dialetto, nell'arte figurativa riproduzione naturalistica.
Con "12 miliardi per il 2030" non siamo
di fronte a nulla di tutto ciò.
L'opera è fatta di 30 tele componibili e
scomponibili ad arbitrio, qui messe in mostra perlopiù
singolarmente in 3 stanze vicine e solo in un paio
di casi connesse in piccoli gruppi.
Il tutto risulta combinato in una delle sue possibilità
nel manifesto e nel catalogo approntato per l'occasione.
E' un'opera che ha una decina d'anni e si inserisce
in u percorso attuale del maestro storico come un
tassello in quello che è uno dei temi che
ne occupano le visioni, la crescita demografica
esponenziale pittura tirata senza troppe sfumature,
figure disegnate con segno brusco e caricaturale,
nasi e occhi a decine - su certi volti più
di quanti ne competerebbero - brillantini, passamaerea,
bottoni luccicanti, tutt'uno scaffale di merciaio
tappezziere, a continuare una storia di materiali
che va fin a collage che orami datano a quasi mezzo
secolo.
Non c'è molta gente, anzi, nel rustico ed
elegante pianoterra dell'antica casa di sobria mobilità
che ospita l'opera.
Ma come potrebbe essercene? Siamo a Banari (accento
sulla prima "a"), comune di 600 abitanti
lontano un'oretta dalle spiagge più vicine,
che sono quelle di Alghero, in una campagna mossa
da consumatissimi colli, paese che conquistò
una bella notorietà regionale quando, secondo
il racconto, in un o dei tanti incendi che sono
il folklore criminale dell'isola bruciò un
campo di marijuana, inebriando festosamente tutti
gli abitanti.
Oltre le elementari, se ci sono, sicuramente non
c'è alcun'altra scuola.
"Ovvio che la gente del posto abbia un qualche
timore, una timida resistenza a entrare qui",
dice il pittore Giuseppe Carta che dirige in loco
la Fondazione.
Lui è un artista cinquantenne, le cui tele
iper rifinite sono proprio al contrario di quelle
di quel Baj, coi cui lavori la Fondazione Logudoro
Meilogu ha inaugurato il 23 scorso la sua attività.
Di getto lo definiresti realista, ma che realismo
è quello di un pittore che dipinge, poggiato
su un tavolo, un vecchio cestino da scuola d'infanzia
pieno di bicchieri in equilibrio del tutto precario?
La cosa dipinta con estrema cura e riproduttiva,
tanto che si riconoscerebbero i punti con cui è
rifinito un orlo o un centrino, non ha poi nessuna
importanza e tutto diventa luce, trasparenza , gibigiana
di riflessi, pittura - pittura, astratta come quella
di Kandinsky.
Può darsi che venga anche il momento di una
sua mostra nella Fondazione, ma perora di suo non
è esposto nulla.
La fondazione offre all'acquirente pezzi di artigianato
della ceramica di artisti locali e stampe tirate
con gran cura, prove amatoriali di elegante fattura.
La prossima iniziativa di programma riguarda l'arte
per il palcoscenico di Gabriele Luzzati, vernice
il 18 agosto, con figurini, pezzi unici ovviamente
e multipli.
L'attuale mostra di Baj resta visitabile fino al
12 agosto.
Di pomeriggio, escluso il lunedì, la Fondazione
è sempre aperta dalle 17:00 alle 20:00.
Sabato e domenica è aperta anche di mattina
(info 079.826270).
26 Giugno 2001
Con la mostra
del grande pittore decolla oggi la Fondazione Logudoro
Meilogu
Banari con Baj diventa capitale d'arte
SASSARI.
Si inaugura oggi alle 17,30 a Banari nelle sale
espositive della fondazione «Logudoro -Meilogu»
la mostra di pittura «Dodici miliardi per
il 2030» dedicata all'artista milanese Enrico
Baj.
L'iniziativa è stata presentata ieri a Sassari
nel corso di una conferenza stampa.
Si tratta
della prima di una lunga serie di importanti iniziative
culturali che la neonata fondazione si appresta
a portare avanti nel piccolo centro del Meilogu
con l'obiettivo di promuovere il territorio valorizzando
un patrimonio di indubbio valore culturale, ambientale
e paesaggistico.
Con questi presupposti,quella di cominciare con
un artista non sardo potrebbe sembrare un'incongruenza
che trova invece la sua ragione d'essere nelle intenzioni
degli organizzatori.
«Abbiamo voluto presentarci al pubblico con
un artista del calibro di Baj — hanno dichiarato
Giuseppe Carta e Roberto Tabozzi, responsabili della
Fondazione Logudoro – Meilogu - per riuscire
a catalizzare l'attenzione del pubblico non solo
locale e nazionale, ma internazionale per far capire,
se ce ne fosse bisogno, che anche a Banari, in Sardegna,
possono essere realizzate iniziative di buon livello.
Oggi, sulle riviste specializzate e non, il nome
di Banari compare assieme a quello di Londra e Parigi
sedi di mostre non meno importanti e questo ci sembra
già un risultato significativo».
Da oggi quindi, a Banari, sarà possibile
ammirare le opere di Baj immersi in un contesto
ambientale e culturale decisamente inconsueto.
Si tratta di 30 pannelli di piccolo formato che
raccontano le ossessioni apocalittiche di un artista
prolifico, pannelli che grazie a una tecnica compositiva
particolare possono essere esposti singolarmente
o in un unico grande dipinto per formare, come le
tessere di un mosaico, una sequenza organica.
La mostra resterà aperta al pubblico fino
al prossimo 12 agosto a Banari in via Marongiu,
30. Per informazioni telefonare allo 079-826270
- 826245.
ARTE Giugno 2001
Enrico Baj e il mondo che scoppia.
Alla fondazione Logudoro-Meilogu
BANARI. Un'opera
che ne vale 30.
Parliamo di Dodici miliardi per il 2030 di Enrico
Baj che, da sola, costituisce la mostra inaugurale
della fondazione sassarese Logudoro-Meilogu(dal
23 giugno al 12 agosto in via Marongiu 30, tel.
079.826245, catalogo Flm).
Si tratta di un lavoro ad acrilici e collage realizzato
dall'imprevedibile artista milanese nel 1990 ed
esposto un'unica volta prima di oggi.
E' una composizione anomala, monumentale e scomponibile.
Misura cm 230x500 ed è costituita da trenta
quadri distinti.
Ognuno è parte del tutto, ma ciascuno vive
parallelamente in piena autonomia.
Rappresenta una massa brulicante e impenetrabile
di persone, di volti, di espressioni, di situazioni,
di eventi probabili e non.
È una delle quattro opere che Baj ha dedicato
a un tema allarmante e non più rinviabile:
quello dell'incremento demografico.
Un tema che l'artista ha trattato con il linguaggio
che da decenni ha conquistato pubblico e critica.
Un linguaggio fatto di dissacrante ironia e di inarginabile
forza invettiva. |