Identita'
e Differenze del ‘900
FONDAZIONE LOGUDORO MEILOGU
in collaborazione
con
Comune di
Banari, Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato
della
Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo,
e Sport,
Presidenza del Consiglio Regionale della Sardegna, Provincia
di Sassari,
Fondazione Banco di Sardegna, Banco di Sardegna S.p.A.,
Camera di Commercio di Sassari, Sardaleasing Sp.A., F.lli
Pinna Industria Casearia S.p.A,
Sogeaal, Gruppo Sai Assicurazioni Orio Terrosu Agenzia
Generale di Sassari,
Cantina del Vermentino di Monti, La Nuova Sardegna,
L’inaugurazione
di un museo d’arte è sempre cosa di grande
interesse, anche per le importanti dinamiche che da esso
ne derivano (impatto ambientale, culturale, sociale ed
economico). Dinamiche che all’interno di una piccola
comunità quale è Banari, diventano importantissime
per una consapevole crescita culturale. E’ per questo
che il Museo d’Arte Contemporanea FLM della Fondazione
Logudoro Meilogu, ente promotore della mostra, ha inaugurato,
sabato 30 giugno 2007 h. 18.30, il nuovo
spazio museale FLM, un importante opera archittetonica
di fattura antica che guarda all'impronta urbanistica
sei- settecentesca del paese ma che non disdegna interventi
di ricerca futuristica.
Il nuovo spazio museale sorge nella vallata adiacente
l'attuale sede della Fondazione e da l'ingrasso al parco
museale dell'intero complesso FLM, cle si inserisce più
ampliamente nell'incantevole paesaggio dell'intatta S'Adde
Manna. L'opera sarà inaugurata con l'importantissima
mostra identità e differenze del '900 Arte
internazione nelle opere della Collezione Ca' La Ghironda.
Promossa dalla Fondazione Logudoro Meilogu con la collaborazione
dell’Amministrazione Comunale di Banari e della
Regione Autonoma della Sardegna, la mostra propone una
selezionata scelta di oltre 110 opere provenienti dall’ampia
collezione d’Arte contemporanea della Fondazione
Ca’ La Ghironda (Zola Predosa, Bologna) attraverso
un percorso espositivo che ripercorre gli aspetti più
significativi della ricerca artistica internazionale del
‘900. Saranno documentati i movimenti estetici che
costituiscono l’asse portante dell’arte dell’ultimo
secolo ma anche le esperienze di autori che sono stati
al di fuori delle tendenze d’avanguardia, mantenendo
un legame con la tradizione. In tal senso il progetto
della rassegna esprime ledifferenti identità creative
che accompagnano la trasformazione dell’opera d’arte
nell’epoca della sua massima sperimentazione, attraverso
un articolato confronto di linguaggi.
Dalle
radici del Futurismo e dell’Astrattismo (Balla,
Depero, Leger, Malevich, Mondrian, Klee, Magnelli, Mansuroff)
si passa alle fonti del Surrealismo e del fantastico (De
Chirico, Magritte, Chagall, Miro’, Sutherland, Matta,
Corneille), dai meandri della materia (Alechinsky,
Appel, Jorn, Lindstrom, Riopelle) si giunge fino
alla sua negazione attraverso la presenza della superficie
pura (Manzoni, Castellani, Bonalumi, Dadamaino).
Sul versante della tradizione sono proposte opere legate
al paesaggio, al ritratto e alla natura morta (Morandi,
De Pisis, Campigli, Rosai, Sironi, Guidi, Mafai, Tozzi)
ma anche esperienze del tutto autonome(Picasso,
Grosz, Grunding, Giacometti, Bacon) che costituiscono
esempi di forte invenzione figurale. Consistente è
la presenza dei precursori dell’astrattismo italiano
(Licini, Veronesi, Reggiani, Radice)
fino alle ricerche delle successive generazioni (Afro,
Capogrossi, Dorazio, Nigro, Perilli, Turcato, Romiti,
Sanfilippo, Accardi) con particolare attenzione
ai grandi maestri (Burri, Tapies, Fontana, Hartung,
Vedova, De Kooning, Mathieu, Scarpitta, Novelli, Scialoja).
Durante il labirintico percorso della mostra il pubblico
incontra, oltre al mito della Pop Art (Warhol) una serie
di esperienze legate al recupero dell’immagine (Adami,
Baj, Gnoli, Del Pezzo, Dangelo) e altri personaggi
che hanno segnato in modo originale la cultura del secondo
novecento (Rotella, Christo, Tilson).Parallelamente al
percorso della pittura si avvertono anche molteplici allusioni
alla fisicità dei materiali (Uncini, Kantor,
Nagasawa, Mainolfi) a cui si aggiungono alcune
esperienze dell’Arte Povera (Kounellis,
Pistoletto, Merz, Zorio, Boetti, De Dominicis)
per chiudere - infine - con uno sguardo ai pittori delle
successive generazioni (De Maria, Paladino, Basquiat).
Per l’occasione la Fondazione Logudoro
Meilogu pubblicherà il catalogo con
la riproduzione fotografica delle opere in mostra,
un saggio introduttivo di Claudio Cerritelli,
critico e storico dell’Arte docente a Brera,
un contributo dello storico e scrittore Manlio Brigaglia
e schede biografiche sugli artisti.
Inaugurato ufficialmente nel giugno del 2003, il Museo
d’Arte Contemporanea FLM è la naturale conseguenza
del gran lavoro operato negli anni dalla Fondazione Logudoro
Meilogu, ente culturale riconosciuto a livello nazionale
(ne sono alcuni esempi le mostre promosse quali Dodici
Miliardi per il 2030 di Enrico Baj, Macchie Mediterranee:
l’arte di Emanuele Luzzati tra originale e serigrafia,
Pittura e scultura dal 1930 ai giorni nostri, Da Fattori
a Modigliani. La scuola dei Macchiaioli. Dalla Collezione
Pepi e Salvatore Fiume: opere dal 1940 al 1997).